questa fisima del parquet sempre splendido
e splendente, poveri idioti, ma è la polvere
che, in realtà, fa sangue negli interstizi
dove gli acari hanno la risposta
da millenni che tu sorvoli
nel percuotere la moquette
e ogni volta ricominci daccapo
nell’illusoria iperbole dello scenario lindo
tanto per lucidare la superficie già sfavillante
da slang parassitari e ensemble
di improvvisati nonsense. abbandona
la tua incompiuta e inizia a viaggiare
come colui “che città vide molte, e delle genti
l’indol conobbe.”
luna piena, stasera.
danze di coleotteri.
giù dal panettiere.
osservo.
l’afa respira
dal cemento.
la pala ridona
ossigeno.
“che ora è?”.
buttàti
sul letto.
nudi.
voci fuori,
odo!
mix di labiali,
suoni
della disperazione.
tramortiti
sulle coste.
scorribande
di scarichi.
piste lapidate
da fiori.
luci affievolite,
pile consumate,
si spengono.
tutto tace,
ora. punto.
http://www.ibs.it/code/9788896020074/saya-marco/situazione-temporanea.html
c’era una verità tramandata
da previi accordi
ove alleggerendo il fardello umano
per svuotamento acquoso incanalato
nell’intreccio idrico e primordiale
di identiche molecole rimanesse il miraggio
di un alone sgrassante sotterraneo
ad assetate dune dove
tra le pieghe ondulate
della sabbia poteva apparire la veste perduta
in un altro emisfero,
di questo si discuteva tra idraulici,
se cambiare o meno quella guarnizione.
Da Chiacchiericcio, 2012