Nevicherà sul mare di Lalli
Disponibile su IBS e AMAZON e ordinabile presso tutte le librerie la raccolta Nevicherà sul mare di Marinella Ollino in arte Lalli
https://it.wikipedia.org/wiki/Lalli_(cantante)
Disponibile su IBS e AMAZON e ordinabile presso tutte le librerie la raccolta Nevicherà sul mare di Marinella Ollino in arte Lalli
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Giovedì 26 ottobre ore 18,30 – via Tadino, 20 – Milano allo Spazio Coviello presentazione del libro di Federica giordano: UTOPIA FUGGIASCA
IL MARADAGÀL: una nuova rivista letteraria che intende contribuire al dibattito culturale. Il primo numero, uscito da pochi giorni, ha per titolo: “La critica fra letteratura e editoria”
* * *
Quando nasce una nuova rivista letteraria, per me è sempre una festa. Ed è con questo spirito che dedico questo spazio a «il Maradagàl»: nuova rivista letteraria nata a Milano. Si tratta di un quadrimestrale cartaceo illustrato, pubblicato da Marco Saya Edizioni e diretto da Sara Calderoni (foto in basso). Ne discuto, qui di seguito, con la direttrice.
-Cara Sara, perché creare una nuova rivista cartacea nell’epoca dell’esplosione del digitale, quando tante altre riviste chiudono? Cosa spinge a rischiare?
Con una rivista di carta oggi, nell’epoca del digitale multimediale, si intende innanzitutto proporre una diversa idea di lettura: lontana dal sovraffollamento e dai condizionamenti del flusso informativo della Rete. Si vuole offrire la possibilità di una fruizione dei contenuti non parcellizzata – al contrario di ciò che spesso accade in Rete, con l’interconnessione – chiedendo al lettore un tempo più lungo di riflessione. Sono in molti a sottolineare i rischi di perdita della capacità critica in relazione alle modalità di comunicazione dei nuovi media, dove tutto si rapporta a un paradigma di visione e fruizione dell’istantaneità. Difficilmente ci si sofferma a considerare che un certo modo di leggere condiziona il modo di pensare e infine di rappresentarsi a se stessi.
Questo non significa che una rivista digitale non si presti a una lettura complessa, tutt’altro: richiede persino uno sforzo maggiore nell’adattamento della complessità, relativamente al canale di ricezione. Penso alla rivista «Fuori Asse», con cui collaboro, e che ha il grande vantaggio, fra l’altro, in quanto digitale, di avvicinare molti giovani alla cultura.
Tuttavia, una rivista di carta nasce dall’esigenza di colmare un vuoto, perché, come hai sottolineato tu, molte riviste di carta stanno chiudendo – e Marco Saya, il nostro editore, è stato senz’altro coraggioso nel raccogliere questa sfida. Per non dire di come oggi la vita online ci stia portando verso una socialità astratta. Intorno a una rivista cartacea invece si creano occasioni d’incontro con il pubblico, in uno spazio di discussione che non è mai semplificato in quanto confronto diretto con la diversità: una sfida interessante anche per la nostra socialità.
La sensazione della carta poi, le immagini riprodotte su carta, lo stesso gesto del voltare pagina: tutto questo contribuisce a trattenere l’attenzione sulla bellezza dei dettagli, affermando anche uno stile percettivo. Senz’altro si sviluppa un più stretto senso d’appartenenza con l’oggetto. «il Maradagàl», del resto, è un oggetto da collezione.
https://letteratitudinenews.wordpress.com/2017/10/20/il-maradagal-intervista-a-sara-calderoni/
Basterebbe forse evidenziare sei termini contenuti negli undici versi della poesia che apre la Commedia ubriaca di Nicola Vacca (amputare, sangue, massacro, dolore, terrore, uccidere) per individuare il leitmotiv dell’intera raccolta. Che è indubbiamente la violenza: quella patita e quella esercitata dall’uomo, dalla storia, dalla natura, da un dio irascibile e oscuro.
Violenza ingiustificata e mai giustificabile, ribadita ossessivamente nei sostantivi (guerra, orrore, mattanza, inferno, odio, squartamenti, carneficina, strage, necrosi, macelleria, ferocia, annientamento, crollo, ammazzatoio…), nei verbi (azzannare, annegare, sanguinare…), negli aggettivi (orribile, crudele, straziato, osceno, feroce, sporco, agghiacciante…).
Allo scandalo del male il poeta può opporre solo una denuncia indignata, ferita, rabbiosa. Lo fa usando uno stile prosaico, sentenzioso, a tratti declamatorio, che può ricordare il timbro apocalittico dei profeti biblici, nella sua perentoria assertività: “Quello che manca oggi è l’imperativo di uno schianto”, “Siamo niente in un paesaggio di rovine”, “Ognuno ha la sua terra desolata”, “La realtà è un museo dell’orrore”.
Continua a leggere su: http://www.ilpickwick.it/index.php/letteratura/item/3316-lo-scandalo-del-male-lo-sdegno-del-poeta
L’immensità della cenere di Ulisse Casartelli, Nevicherà sul mare di Lalli a cura di Antonio Bux, L’abete nel cerchio di Enrico Macioci
La poesia del giorno del 13/10/2017
http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-6628f710-a18f-4e4b-a694-55b8ed21102e.html
La poesia del giorno del 12/10/2017
Giovanni Catelli, Noi andiamo, dalla raccolta Il vizio del vuoto, Marco Saya editore
La poesia del giorno del 11/10/2017
Giovanni Catelli, Sul margine della foto, dalla raccolta Il vizio del vuoto, Marco Saya editore
La poesia del giorno del 10/10/2017
Giovanni Catelli, La tua bellezza, dalla raccolta Il vizio del vuoto, Marco Saya editore
La poesia del giorno del 09/10/2017
Per tutta la settimana su Fahrenheit saranno lette alcune poesie di Giovanni Catelli dal libro Il vizio del vuoto.
9 Ottobre
http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-bde80e9f-b64e-4fe3-9355-18e9eaf8258b.html
10 Ottobre
http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-c7ea5e18-204c-483a-aaaf-6279a2ba8275.html
11 Ottobre
http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-67ef335b-85dc-4c8e-8243-cfab7a64d518.html
12 Ottobre
http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-66f830cd-3873-4dae-a6f1-2d05267aca78.html
13 Ottobre
http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-6628f710-a18f-4e4b-a694-55b8ed21102e.html
L’area critica del primo numero è una discussione a più voci sul tema “La critica fra letteratura e editoria”. Hanno dato i loro contributi:
Mario Baudino: “ La resistenza del critico”
Fabrizio Elefante: “L’industria della narrativa”
Filippo La Porta: “Non capisco gli editor (e loro non capiscono me!)”
Raffaele Manica: “Perché continuiamo a fare critica?”
Daniela Marcheschi: “Cinque brevi riflessioni sulla critica”
Alessandro Zaccuri: “Le illusioni perdute della critica”
(Immagine e grafica di Cristina Mesturini)