Versi tratti da Silenzio e tempesta. Poesie d’amore (Marco Saya, 2019)
Der Tod der Geliebten
Er wußte nur vom Tod was alle wissen:
daß er uns nimmt und in das Stumme stößt.
Als aber sie, nicht von ihm fortgerissen,
nein, leis aus seinen Augen ausgelöst,
hinüberglitt zu unbekannten Schatten,
und als er fühlte, daß sie drüben nun
wie einen Mond ihr Mädchenlächeln hatten
und ihre Weise wohlzutun:
da wurden ihm die Toten so bekannt,
als wäre er durch sie mit einem jeden
ganz nah verwandt; er ließ die andern reden
und glaubte nicht und nannte jenes Land
das gutgelegene, das immersüße –
Und tastete es ab für ihre Füße.
(Da Der neuen Gedichte anderer Teil)
La morte dell’amata
Sapeva della morte ciò che è noto a tutti:
che ci afferra e scaglia nel silenzio muto.
Ma quando lei, non strappatagli d’un tratto,
no, piano dal suo sguardo allontanata,
View original post 396 altre parole
Di Gabriele Galloni si parla tanto già da tempo, per quanto il suo essere un autore precoce e sorprendente sia passato spesso in seconda posizione rispetto a una presenza social di smaccato narcisismo, il più delle volte teatrale e divertente, in altre uscite piuttosto avventato e scomposto – tale da suscitare le ire di altri narcisismi più adulti e corporativi. Su questa continuità sostanziale tra opera e autore si concludeva un bellissimo saggio di Roberto Batisti (sulla Balena Bianca qui), nel quale Galloni sembra aver trovato il proprio critico d’elezione. Proprio in quell’articolo venivo a mia volta tirato in mezzo, con un rinvio un po’ perplesso a una breve nota, scritta quasi un anno prima (per l’uscita di Creatura breve, Ensemble 2018), nella quale definivo Galloni, in modo rapido e impressionistico, “un Sandro Penna lunare”. Ora…
View original post 1.675 altre parole
Sulla piattaforma Torrossa è possibile acquistare alcuni titoli digitali del catalogo della casa editrice:
https://www.torrossa.com/it/publishers/marco-saya-edizioni.html
È un angelo necessario quello che emerge alla fine della lettura di questo “viaggio”, come correttamente viene sin dal titolo definita questa piccola antologia dello stilnovismo; e anche sulla scelta dell’aggettivo in luogo dell’etichetta “Stil novo” parte il mio plauso, perché è mettersi subito dalla parte di chi vuole osservare un momento della nostra tradizione sapendo che mai esisté una scuola vera e propria. E lo si capisce chiaramente quando, giunti a Dante, ci si ritrova tra i testi scelti anche la canzone petrosa per antonomasia, ossia ci si ritrova subito immersi nel superamento dello stilnovismo, che da questo momento in poi rimerà con epigonismo. E si capisce pure perché il fenomeno dell’epigonismo recupera istanze cavalcantiane, non dantesche: perché la lezione di Dante è già inarrivabile e ai suoi…
View original post 948 altre parole
DISGRAFIE - blog di poesia a cura di Antonio Bux
View original post 958 altre parole