Incubatore 2013 – Marco Saya Edizioni a cura di Sara Bauducco

di poesiaoggi

Marco-Saya

Non solo narrativa. Ci sono giovani case editrici che vogliono scommettere e puntare anche sulla poesia contemporanea: una è la neonata Marco Saya Edizioni, che sarà presente al Salone Internazionale del Libro 2013 nell’area Incubatore. Questa realtà editoriale vuole dare spazio specialmente alla poesia sociale e civile di autori nuovi ma tra le prossime uscite prevede anche volumi con i racconti di alcuni jazzisti per far entrare il lettore nel mondo della musica in modo personale.

Come è nata la vostra realtà?

La Marco Saya Edizioni è nata nel 2012 con l’intento di allargare, il più possibile, l’offerta al lettore per ciò che concerne la poesia contemporanea. L’obiezione è evidente: ci sono centinaia di editori di poesia, perché aggiungersi sul mercato? Forse la constatazione di come tantissimi editori di poesia si avvalgano sempre degli stessi autori, un circolo perverso dove sono sempre gli stessi che, anche a distanza di pochi mesi, passano da un editore all’altro dando poca visibilità ad altri autori che, al contrario, meriterebbero un’attenzione maggiore per le loro caratteristiche di indubbia unicità.

Il vostro catalogo spazia dalla poesia alla narrativa passando per la saggistica e la musica. Quali sono le caratteristiche delle varie collane?

La caratteristica principale che cerchiamo di offrire al nostro lettore riguarda la caratterizzazione, l’univocità e la particolarità della scrittura proposta; in particolar modo, il catalogo di poesia contemporanea vanta, allo stato attuale, 13 pubblicazioni. È anche vero che la scelta degli autori è spesso soggettiva ma tramite alcuni collaboratori abbiamo definito dei paletti sui quali poter scegliere l’autore adatto alla pubblicazione. La poesia sociale, civile, d’impegno, non quella dei bianchi gabbiani, è uno dei prerequisiti, anche se non l’unico, perché il testo venga esaminato e valutato.

La poesia oggi è considerata per lo più una lettura di nicchia. Come ribaltare questo giudizio e incentivarne la lettura?

Ritengo sia molto importante, per una piccola casa editrice che si affacci, oggi, sul mercato, la proposizione del catalogo. Quando si parla di poesia contemporanea mi riferisco sia a una scrittura/percorso di ricerca sia ad un linguaggio che rispecchi e si compenetri con il nostro tempo presente. La lettura di “nicchia” è spesso la solita lettura dei soliti lettori che si scambiano le figurine (libro) tra i soliti autori. Si tratta, appunto, di ribaltare questa visione con nuovi stimoli di lettura che siano fuori dai cori e non intonati con essi. È evidente che sarà, poi, il tempo a decretare se la scelta degli autori sarà stata efficace per far cambiare un giudizio spesso aprioristico e omologato sul presente della poesia contemporanea in Italia.

Quali sono i vostri progetti futuri e quali azioni di promozione pensate di mettere in atto?

Dalla nascita della casa editrice nel 2012 abbiamo privilegiato la collana poetica (13 libri pubblicati nella collana poesiaoggi). Ora abbiamo avviato la saggistica con un volume pubblicato nella collana Graffiature e il futuro porterà novità con la collana Assoli, attinente alla musica jazz, non libri sulle storie dei vari tipi di musica ma esperienze e racconti di musicisti jazz durante il loro excursus artistico. Stiamo valutando, infine, una serie di manoscritti per la collana di narrativa Segni. Le presentazioni sono sempre il miglior biglietto da visita per poter promuovere il proprio prodotto, in particolar modo la poesia contemporanea che abbisogna di spazi ulteriori per potersi far “conoscere”. Certo, poi ci sono i soliti canali, dalle recensioni ai quotidiani e ai passaggi in radio per arrivare al totale “sfruttamento” della rete, visto non come inutile spamming ma come una mirata informazione su siti appropriati.

Cosa vi aspettate dalla partecipazione al Salone del Libro di Torino?

Sicuramente informare e spiegare, anche attraverso le presentazioni, ai visitatori le scelte del nostro catalogo. Inoltre scambiare opinioni con tutti i vari operatori del settore; infine, mi sembra “scontato”, avere visibilità, come casa editrice, sulle nostre proposte presenti e future.