La Risposta
Non c’è molto da aggiungere.
La Risposta esiste da sempre.
Un capitolo in cui siamo,
un romanzo che parla d’altro.
Non c’è molto da aggiungere.
La Risposta esiste da sempre.
Un capitolo in cui siamo,
un romanzo che parla d’altro.
Sentili come sono stanchi di urlare
muti i pesci; l’acquario circonda
la terra priva d’ossigeno, il vetro
la parete di un’anta senza luce
e una bocca da ri-sfamare.
Sono ancora troppi che, purtroppo, si ostinano a voler dare una definizione secca, millimetrica sulla poesia. Mi sovviene un dubbio. La definizione comporta, a mio avviso, un “essere indietro” rispetto al proprio tempo, una fraseologia che già invecchia nel suo pronunciarsi. Definire può essere un pregiudizio. Il pregiudizio è nemico dell’intelletto e chi giudica è spesso un nostalgico raccoglitore di foglie morte e rinsecchite ma ogni stagione ha una sua primavera, basta, forse e sforzandosi un pochino, saperne cogliere i nuovi aneliti.
Una naturale intonazione musicale sostiene la formula compositiva della scrittura poetica presente nei testi ivi raccolti e si distende nella puntuale scansione del verso. Con competenza e sensibilità, l’autrice ricava qui dalle vicende umane e dalle partiture musicali di suonatori di musica jazz, blues, fusion, funky e rock del valore di John Coltrane, Miles Davis, Herbie Hancock, Chet Baker, Charlie Parker Jr. Billy Holiday, Claudio Fasoli spunti di corrispondenze poetiche: “Convivere in due mondi ci apre/ alla presenza del suono: l’unico/ canale che permane, predispone e ci lascia andare.” Perché tra poesia e musica, nonostante il prisma delle loro indubbie differenze, corre un legame fittamente intrecciato, come un filo amoroso che annoda gli oggetti, i sentimenti e i segni di un paesaggio. Parole e note pulsano all’unisono e sollevano le apparenze della consuetudine umana per rivelare la vita. E la surrealtà è ad un solo passo, accordata e come piegata alla riproduzione di esperienze vere, o immaginate come tali: “Cresce così il canto e la lacrima/ quando all’inizio abbiamo il dubbio/ gentile burrasca del ‘qui c’è il rigo’/ accanto alla tromba si parla, si frana”… – See more at: http://www.mangialibri.com/poesia/il-suono-obbedienza#sthash.FnfpuDCX.dpuf
http://poesia.blog.rainews.it/2016/02/02/ginevra-lilli-diario-ordinario/
Ginevra Lilli, poetessa e artista, vive e lavora a Roma, dove è nata nel 1972.
La sua prima raccolta di poesie, Diario ordinario, che include alcuni suoi disegni, è stata pubblicata da Marco Saya Edizioni (Milano, 2014).
Laura Lilli, sua madre adottiva, scrittrice, poeta e critico letterario per il quotidiano la Repubblica, scomparsa nel 2014, è stata la sua maestra di vita e di scrittura. Ginevra Lilli ha studiato giornalismo e oltre a scrivere poesie, disegna, fotografa e realizza ‘montaggi’ concettuali tra testi poetici e immagini, mettendo in relazione queste tre forme di espressione. Ha esposto i suoi lavori in due mostre a Roma.
Diario ordinario è stato segnalato al Premio internazionale di Letteratura Città di Como – Edizione 2015.
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